Dall’andamento delle immatricolazioni di trattori agricoli del 2024, emerge che, per gli agricoltori “Vecchio stampo” i fattori decisivi nell’acquisto di un nuovo mezzo sono la versatilità dei mezzi, la loro affidabilità, l’assistenza post-vendita e le opportunità di finanziamento pubblico. Mentre per i giovani agricoltori, più aperti a intercettare le nuove tecnologie necessarie e migliorare l’efficienza, è fondamentalmente il costo iniziale a rappresentare un ostacolo difficile da superare, specialmente per le aziende con fatturati più contenuti. La realtà dei potenziali acquirenti di tecnologia agromeccanica è così molto eterogenea: da chi considera l’innovazione una spesa eccessiva rispetto ai benefici, a chi sogna macchine più moderne ma deve inesorabilmente fare i margini per il reinvestimento in beni agromeccanici toppo risicati. La questione centrale resta quella della sostenibilità economica: senza un supporto adeguato, il rischio è che l’accesso alle nuove tecnologie rimanga un privilegio ad appannaggio delle sole grandi aziende, lasciando indietro le piccole realtà che costituiscono il cuore pulsante dell’agricoltura italiana.
Se si immagina il trattore come un organismo composto da elementi necessari al suo funzionamento, allora uno dei suoi organi vitali (e costosi...), diciamo il suo cuore pulsante, è rappresentato dal motore, forse la voce più impattante sul prezzo finale dell’intera macchina. La "cavalleria” di un trattore e la sua raffinatezza tecnologica (necessaria a limitare i consumi o le emissioni) hanno inciso in maniera significativa sul costo finale del nuovo. Certo, i costi legati all’emissionamento sono stati più “sentiti” fino a qualche anno fa, quando la necessaria conformità allo Stage V delle alte potenze, aveva richiesto soluzioni motoristiche costose (sistemi di iniezione, Egr oltre che di post trattamento) ora parzialmente assorbite dalla progressiva standardizzazione dei processi industriali. I ritocchi dei listini relativi alle alte potenze sono dovuti quindi principalmente al passaggio alle motorizzazioni Stage V, oltre alle soluzioni elettroniche necessarie per la gestione dei motori stessi. Discorso leggermente diverso è quello relativo alle trasmissioni. Negli ultimi anni c’è stato un significativo spostamento della domanda verso cambi più evoluti. Le trasmissioni a variazione continua (CVT) hanno incontrato un sempre maggiore interesse da parte di agricoltori e soprattutto contoterzisti. Sono più comode da utilizzare ma soprattutto aumentano l'efficienza operativa dei mezzi, anche per la loro più alta compatibilità ai sistemi di guida autonoma e intelligente, inclusa quella che sfrutta l’ISOBUS o il Tractor Implement Management. Ma le CVT, a cui si affiancano anche le trasmissioni Powershift di ultima generazione, sono le trasmissioni più complesse, quelle con maggior ingombro, manutenzione specifica e, ovviamente, costi maggiori. C’è da considerare poi che motori e trasmissioni evolute hanno interessato non solo i trattori di alta gamma, ma anche trattori di media potenza, utility e compatti da frutteto e vigneto, rendendo ancora più impattante il surplus del costo tecnico sul prezzo di listino finale. In particolare, tra i trattori specializzati, aumentano soprattutto i prezzi dei modelli stretti da vigneto, su cui i costruttori hanno dovuto montare i più ingombranti motori Stage V in spazi non aumentabili, sostenendo investimenti in riprogettazione e produzione dei box motore. Al contrario, i prezzi dei modelli sotto gli 80 cavalli sono saliti meno che proporzionalmente: non hanno infatti richiesto l'installazione del sistema SCR per il post trattamento dei gas di scarico e quindi, neanche grandi interventi di riprogettazione del layout-macchina. Al terzo posto tra i costi di un trattore c'è sicuramente l'idraulica, che include soluzioni diverse dal sollevamento posteriore o frontale. Parliamo di sistemi idraulici smart, con elettronica e IoT sempre più integrati. Questa trasformazione digitale riguarda anche le macchine agricole. I moduli idraulici influenzano diverse aree delle macchine: vibrazioni, livellamento del terreno, trazione e controllo generale. Questi miglioramenti aumentano il prezzo di tutte le classi di trattori, anche quelli più semplici. Ad esempio, il miglioramento delle specifiche idrauliche per usare attrezzi più pesanti o più distributori porta inevitabilmente a un aumento del prezzo.